6/06/2005

Per la rinascita di Castellammare di Stabia

Questo è un invito a discutere sui problemi odierni di Castellammare di Stabia e dintorni, approfittando delle opportunità offerte dagli odierni potenti mezzi di comunicazione.
In Stabiana (www.stabiana.it) hai visto immagini o letto pagine con giudizi, impressioni, considerazioni sulla Castellammare di ieri.
In Stabiana Blog (stabiana.blogspot.com) puoi suggerire tutto ciò che ritieni sia utile per la rinascita civile, morale, ambientale di questa città, che, pur ricca di uno splendido passato, di risorse e di bellezze, è stata spesso umiliata dalla incuria, dal disinteresse, dalla violazione delle norme e dalle sopraffazioni.
Che l'auspicabile dibattito, finalizzato a smuovere le coscienze e a interessare le autorità a favore del bene comune, sia sereno e dominato dalla ragione, se pure dettato dal cuore!

3 Comments:

At 29/04/07, 11:09, Anonymous Anonimo said...

Sabato 21 aprile, “maxi-lezione” di sicurezza stradale per gli alunni del Vitruvio di Castellammare di Stabia (Na).
In realtà, presso il “Supercinema” della città delle acque, si è tenuto il convegno conclusivo del progetto “Strade Amare, strade da amare- campagna sulla sicurezza stradale”.
Il percorso formativo, ideato dal prof. Antonio Sicignano e coordinato dal dirigente scolastico, dott. Sebastiano Piccolo, consisteva in una serie di conferenze tenute da personale esperto e qualificato a vario titolo.
In particolare sono intervenuti nei vari incontri previsti: il dott. Diego Marmo, Procuratore Generale presso il tribunale di Torre Annunziata, la dott.ssa Stefania Trotta, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Torre Annunziata, il dott. Luigi Riello, magistrato già componente del C.S.M., il dott. Giovanni De Angelis, dirigente del tribunale di Gragnano, il dott. Luigi Petrillo, dirigente del commissariato P.S. di Castellammare, la dott.ssa Valeria Moffa, vicequestore della polizia stradale di Napoli, il cap. Giuseppe Mazzullo, comandante dei Carabinieri di Castellammare, il sen. Luigi Bobbio, relatore della legge sulla confisca dei ciclomotori, l’on. avv. Sergio Cola, relatore della legge sulla patente a punti, con i suoi giovani collaboratori l’avv. Andrea Imperato ed il p. avv. Gaspare Jucan Sicignano. Tuttavia il fiore all’occhiello del progetto era proprio il convegno conclusivo, in cui i ragazzi hanno potuto ascoltare le tragiche testimonianze del Maggiore dei Carabinieri Giuseppe Mari, padre di Catello noto calciatore deceduto lo scorso anno a causa di un incidente stradale, e di Alessio Tavecchio da Monza, ragazzo disabile per una caduta dalla moto e presidente dell'omonima fondazione, oltre che autore del libro "Cronaca di una gurigione in-possibile".
In una gremita sala del “Supercinema”, davvero toccante si è rivelato l’intervento del Maggiore Giuseppe Mari, che ha esordito con espressioni, molto commoventi: «quando ti muore un figlio, ti muore l’anima e preferiresti che i fiori al cimitero fossero gli altri a portarli a te», ed ancora: «ai genitori consiglio di non aver paura di essere petulanti, insistete con i ragazzi in frasi del tipo “metti il casco”, “metti la cintura” e “vai piano”, io questa mattina sono in veste di genitore, un genitore sfortunato». Sempre all’insegna delle raccomandazioni si è espresso Alessio Tavecchio aggiungendo un particolare agghiacciante alla sua tragica storia: «io sono caduto con la moto su una buca non sufficientemente segnalata, ad una velocità di 50 Km all’ora. I comuni, le provincie e le regioni dovrebbero avere maggiore attenzione alla struttura del manto stradale ed tutti quei pericoli ad esso connessi, perché dopo è sempre troppo tardi».
Infine, dopo un breve saluto di tutti i relatori del progetto, il preside del Vitruvio ha ringraziato gli stessi, omaggiandoli con un quadretto ricordo dell’evento, e ricordando che «al Vitruvio chi si presenta senza casco a scuola non entra».
da www.mpvitruvio.blogspot.com

 
At 23/10/07, 19:06, Anonymous Anonimo said...

MANIFESTO PER STABIAE

Un patto per la difesa, la tutela e la valorizzazione
del patrimonio archeologico di Castellammare di Stabia


Premessa
Una città che progetta il suo futuro ha bisogno di partire dalla propria memoria e dalla propria storia per aprirsi ai cambiamenti, ha bisogno che i suoi beni materiali, il suo patrimonio storico-artistico, incontri e si confronti con i suoi beni immateriali, le sue espressioni culturali.

Crediamo perciò che la politica dei beni culturali a Castellammare di Stabia debba essere programmata con il concorso di tutti i soggetti interessati. La cultura presidio del territorio toglie spazio alla criminalità, così come lo sviluppo sottrae spazio al degrado urbano e sociale.


Affermando il diritto ai beni culturali e ambientali, si afferma il diritto al "bene comune" previsto dall´art. 9 della Costituzione. I diritti culturali devono essere inseriti a pieno titolo nel welfare municipale e ispirare le scelte del progetto di città che si vuole portare avanti. La pubblica amministrazione deve pertanto promuovere azioni di scambio culturale e di crescita in vari ambiti, a cominciare da quello scolastico. I beni e le attività culturali di Castellammare di Stabia sono espressione della millenaria vita materiale, sociale, artistica e religiosa dei cittadini singoli o associati.

La politica culturale deve promuovere una programmazione di governo che metta in relazione i diritti culturali e sociali con il progetto di città. La cultura è dunque un valore collettivo, non è solo un bisogno soggettivo, e si costruisce attraverso una rete condivisa di persone e beni.


In questo quadro, per la città di Castellammare di Stabia assume valore strategico e primario la tutela e la valorizzazione del suo patrimonio archeologico.


Questo manifesto intende promuovere un patto per la difesa e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Castellammare di Stabia, realizzando un´azione organica e condivisa tra soggetti istituzionali, organizzazioni culturali e cittadini.



1.L´area archeologica dell´antica Stabiae (Castellammare di Stabia) costituisce uno straordinario patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. Essa rappresenta un modello insediativo che si è andato definendo nel Golfo di Napoli tra l´età arcaica e l´età tardo-antica, caratterizzatasi nel corso dell´età imperiale per la presenza di imponenti ville d´otium appartenenti all´aristocrazia romana.





2.L´eccezionalità del patrimonio archeologico e la importanza della collezione di pittura romana esistente possono essere organizzati e gestiti come sistema attraverso un vero e proprio "Progetto STABIAE", attorno al quale chiamare le migliori intelligenze, i principali istituti archeologici stranieri operanti in Italia, le università e tutti gli studiosi e personalità scientifiche che si sono occupate di Stabiae nel corso degli anni.



3.Si tratta di progetto che rientra a pieno titolo nel processo di Pianificazione strategica avviato dal Comune di Castellammare di Stabia con il documento "Stabia 2010", approvato dalla Giunta municipale nel dicembre 2006, e si ricollega al Piano operativo regionale "Grandi attrattori culturali", promosso dalla Regione Campania nell´ambito delle linee strategiche definite dal Ministero per i beni e le attività culturali.



4.Il "Progetto STABIAE" deve articolarsi su alcuni elementi fondamentali:

-la realizzazione del parco archeologico di Stabiae

-l´inserimento di Stabiae nella lista dei siti protetti dall´Unesco, accanto a Pompei, Ercolano e Oplontis, e la redazione del relativo Piano di gestione

-la valorizzazione delle ville di Varano

-la realizzazione di interventi di restauro degli edifici esistenti e di consolidamento della collina di Varano

-l´avvio di una campagna di scavo per portare alla luce i resti dell´abitato

-un programma di studio, ricerca e valorizzazione del sito attraverso l´impiego delle nuove tecnologie

-la realizzazione di laboratori di archeologia aperti a studenti e giovani di tutto il mondo

-il collegamento dell´area archeologica con la città

-la realizzazione di un grande museo archeologico e di una rete museale cittadina

-lo scavo e il restauro della Grotta San Biagio e dei sotterranei del Duomo.



5.Il progetto sarà attuato sulla base di un "grande patto" per salvare gli scavi di Stabiae, un progetto che veda i cittadini stabiesi, il Comune assieme a Regione Campania e Provincia di Napoli, il MIBAC e la Soprintendenza archeologica di Pompei, il mondo delle associazioni e delle imprese, l´università e gli istituti di cultura, il mondo accademico e della ricerca, i mass media impegnati insieme a definire un Piano di progetto da qui ai prossimi dieci anni.



6.L´intervento organico di tutela e valorizzazione sarà guidato dal pubblico (a partire dal Comune di Castellammare di Stabia e dalla Soprintendenza archeologica di Pompei), ma attuato attraverso il protagonismo attivo del privato, sulla base di procedure di evidenza pubblica richiamate dal Codice dei beni culturali, in un reciproco sforzo di collaborazione e innovazione per costruire attorno alla risorsa archeologica un´occasione di sviluppo turistico e di crescita civile della comunità di Castellammare di Stabia.

OTTOBRE 2007

Per firmare inviare una email: comitatostabia@iol.it
Prime adesioni:
ANTONIO FERRARA (presidente Comitato Scavi di Stabia)
ANTONIO CAROSELLA (Comitato Scavi di Stabia)
DOMENICO CAMARDO (Comitato Scavi di Stabia)
GIUSEPPE D´ANGELO (Comitato Scavi di Stabia)
PIERPAOLO ROSSANO (Comitato Scavi di Stabia)
RAFFAELE BUSSI (Comitato Scavi di Stabia)
LUCA MANZO (San Giorgio a Cremano, ass. CIVITA)
LUIGI TODISCO (Castellammare di Stabia)
ALESSANDRA STAIANO (Castellammare di Stabia)
GIUSEPPE CENTONZE (Castellammare di Stabia)

 
At 17/11/07, 09:51, Anonymous Anonimo said...

Si è provveduto in data 5 novembre 2007 a inviare (via mail e via posta) l’Appello per Stabiae sottoscritto - al momento in 76 tra cittadini singoli, gruppi e associazioni - al ministro Rutelli, al presidente Bassolino, al sindaco Vozza e al soprintendente Guzzo.

 

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